La Podistica Empolese  

Sulla via Francigena

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La Podistica Empolese sulle Orme di Sigerio sulla via Francigena, giornata primaverile leggermente coperto da un velo di nuvole a tratti dalla piazza principale del castello di Monteriggioni in direzione Porta Franca, una delle due porte per entrare e uscire dal castello è partita la 4 Half Marathon sulla Francigena, uscendo dal castello, ci immergiamo in paesaggi e scorci mozzafiato, corsa abbastanza impegnativa sia come tracciato che come fondo stradale, seguendo in gran parte la francigena corriamo in gran parte su sentieri pietrosi e disconnessi ma ripagandoci con paesaggi ricchi di storia con ville e castelli di rara bellezza, e dopo oltre venti chilometri di corsa la sorpresa finale, con l’ultimo tratto per entrare al castello dalla Porta S. Giovanni con una breve ma importante salita che ha messo a dura prova la maggior parte dei partecipanti, superato l’ultimo scoglio, via tutto d’un fiato al sospirato traguardo. Bella giornata di sano e puro divertimento, con pranzo e meritato riposo tutti insieme in completo relax e in allegria accompagnati da familiari e amici, si è conclusa questa bella giornata.

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IMG_8002Monteriggioni è senza dubbio uno dei più classici e noti borghi murati italiani. Fin dal medioevo la sua fama era tale che anche Dante fa cenno alla sua ‘cerchia tonda’ nella Divina Commedia (Inferno canto XXXI vv. 40-41). Le mura, pressoché intatte, coprono una lunghezza di 570 metri e sono intervallate da 14 torri e due porte. La Porta Franca (verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre quella di S.Giovanni (verso Firenze) si apre nelle mura ed è difesa da una delle torri del perimetro fortificato.

Il borgo fu costruito dai Senesi negli anni 1213-1219 su una collinetta a dominio e sorveglianza della via Cassia/Francigena. La sua posizione ideale consentiva di controllare le valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena, che in quel periodo stava espandendo a vista d’occhio il suo territorio.

La collina dove fu eretta la fortificazione è naturale, anche se a prima vista potrebbe sembrare una grande ‘motta’ (dal nome dei classici castelli Normanni ‘Motte-and-Bailey’ costruiti su colli artificiali e dotati di recinto), il tracciato quasi perfettamente circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo il disegno delle curve di livello del terreno. Nella progettazione si cercò di limitare al massimo i punti deboli per eccellenza, le porte, affidando i collegamenti con l’esterno ad un solo asse stradale di attraversamento da est a ovest. A Monteriggioni l’opera edilizia militare appare fisicamente distinta dall’abitato rinchiuso al suo interno ma ben separato dalle mura da una fascia di rispetto, sebbene in epoche passate le case siano state più fitte di quanto appaia oggi e di conseguenza detta fascia più stretta. Il borgo che vediamo oggi è essenzialmente autentico non essendo, per fortuna, stato oggetto di speculazioni edilizie e turistiche. Le uniche modifiche al suo aspetto avvennero nei primi anni del XVI° secolo quando, per cercare di adeguarsi allo sviluppo delle nuove armi da fuoco, furono abbassate le torri e accumulata terra alla base delle mura al fine di ottenere un effetto ‘bastionato’, atto a concedere il minor fronte possibile al tiro nemico. Alcune torri sono state poi in seguito rialzate di nuovo.

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